L’ìmpegno per gli Indigenous Peoples
L’impegno di Rosalba Nattero per la difesa delle tradizioni e dei luoghi sacri dei Popoli Nativi è iniziato dall’incontro con Ola Cassadore, compianta leader spirituale Apache, durante un viaggio in Arizona nel 1993.
Questo incontro la porterà a collaborare attivamente con le Nazioni Unite.
Rosalba Nattero all’ONU di Ginevra per l’Expert Mechanism on the Rights of Indigenous Peoples |
In quel primo viaggio con Giancarlo Barbadoro nella riserva Apache prende contatto con la comunità Apache San Carlos e con la sua leader allo scopo di collaborare con la lotta per tutelare Mount Graham, la montagna sacra degli Apache. La spingeva l’indignazione per la profanazione del massimo luogo degli Apache e l’insensibilità dei due maggioeri sponsor del progetto, il Vaticano e il governo italiano, nel non voler ascoltare gli appelli degli Apache. Da quel primo incontro nasce una fitta collaborazione con Ola Cassadore e Mike Davis e insieme a Giancarlo Barbadoro viene nominata “rappresentante della Apache Survival Coalition”. La collaborazione continua negli anni successivi con incontri sia in Arizona che in Italia durante i quali Nattero promuove iniziative a sostegno degli Apache e raccolte fondi destinati alla loro lotta in difesa della montagna sacra. Ma soprattutto sviluppa con Ola Cassadore un rapporto di amicizia fraterna che si intensificherà negli anni fino alla scomparsa della anziana leader. A mezzo di questo rapporto Nattero entra più intimamente nel mondo tribale degli Apache e dei Popoli nativi in generale, assumendo l’impegno di difendere i loro diritti.
Nel 2000 partecipa alla fondazione della Ecospirituality Foundation Onlus, iniziativa promossa da Giancarlo Barbadoro insieme a leader Nativi di tutti i continenti. Lo scopo è quello di promuovere l’ecospiritualità, un’esperienza basata sul contatto con la Natura intesa non solo sul piano del rapporto con l’ambiente ma soprattutto sul contatto con il significato mistico che la Natura esprime. Esperienza spirituale che unisce i Nativi di tutto il mondo.
Come delegata della Ecospirituality Foundation inizia il suo rapporto alle Nazioni Unite sia di Ginevra che di New York, partecipando ai Forum dedicati ai Popoli Indigeni come il Working Group on Indigenous Populations e l’Expert Mechanism on the Rights of Indigenous Peoples dell’ONU di Ginevra e il Permanent Forum on Indigenous Issues dell’ONU di New York.
Rosalba Nattero con il Premio Nobel Rigoberta Menchù e Giancarlo Barbadoro all’ONU di New York |
Insieme a Barbadoro partecipa attivamente alla stesura della Carta dei Diritti dei Popoli Indigeni dell’ONU, impegnandosi per inserire i principi per la difesa delle tradizioni dei Nativi e dei loro luoghi sacri. La Carta verrà approvata dall’ONU nel 2007 e successivamente adottata da tutti gli Stati membri.
Con la Ecospirituality Foundation organizza numerosi convegni e incontri sul tema dei Popoli naturali e l’Ecospiritualità, con particolare attenzione al caso Mount Graham, promuovendo iniziative di beneficenza per la Apache Survival Coalition e organizzando incontri con Ola Cassadore e Mike Davis presso le autorità politiche nazionali italiane a Roma per chiedere di intervenire in favore della difesa della montagna sacra.
Nel 2001 pubblica il saggio “I Popoli Naturali e l’Ecospiritualità” scritto con Giancarlo Barbadoro e Ola Cassadore e il libro riceve l’incoraggiamento dell’ONU, Alto Commissariato per i Diritti Umani. Il ricavato delle vendite del libro è destinato all’aiuto alle comunità native.
Rosalba Nattero sul Monte Graham in Arizona con Ola Cassadore, leader della Apache Survival Coalition, scomparsa nel 2012 |
Il libro viene preso a riferimento da molte comunità native perché stigmatizza l’identità morale dei Nativi di tutti i continenti, sottolineando il legame spirituale che esiste tra di loro e mettendo in luce le enormi differenze che esistono tra la società maggioritaria e i Popoli naturali. Il testo viene presentato all’ONU di New York e di Ginevra ed inserito nel catalogo dell’ONU con la presenza nelle librerie delle Nazioni Unite di New York e Ginevra nel settore “Diritti Umani”.
Nei suoi viaggi a contatto con le Nazioni native viene a contatto con molti esponenti di antiche tradizioni, sia negli USA e in Australia che nel Nord Europa. In occasione di un un tour con il LabGraal a Sydney e Melbourne prende contatto con la comunità aborigena Wamba Wamba con cui instaura una collaborazione per il recupero delle spoglie degli Antenati sparse nei Musei di tutto il mondo. Partecipa con Barbadoro e il LabGraal ad una cerimonia intima aborigena e in quell’occasione viene nominata “Rappresentante del Wiran Aboriginal Corporation” con delega alle Nazioni Unite. Con il LabGraal realizza il CD Dreaming e dedicato alla lotta dei Wamba Wamba per il recupero delle spoglie degli Antenati, registrato a Melbourne con il musicista aborigeno Jida Gulpilil, album che ottiene l’incoraggiamento dell’ONU, Alto Commissariato per i Diritti Umani.
Nattero con Grand Chief Edward John, capo della nazione Tl'azt'en del Canada e presidente del Permanent Forum on Indigenous Issues dell’ONU di New York |
Nel gennaio 2005 viene convocata insieme a Barbadoro all’ONU di New York per l’assegnazione alla Ecospirituality Foundation del titolo di “NGO in Consultative Status with the United Nations” per via dell’impegno in favore degli Indigenous Peoples.
Per via del suo impegno alle Nazioni Unite, insieme a Giancarlo Barbadoro viene nominata rappresentante di varie Nazioni native.
Nel 2006 inizia una collaborazione con Brice Tjomb per la difesa della montagna sacra Ngog Lituba. Sempre in quell’anno organizza la visita a Torino della delegazione del Popolo Bassa del Camerun per dare visibilità alla difesa della montagna sacra Ngog Lituba presso le istituzioni locali. Il Mbog Parlément nomina lei e Barbadoro “Rappresentanti del Mbog-Parlément del Camerun”.
Nei suoi viaggi in Europa intraprende rapporti con le comunità autoctone europee e soprattutto in Bretagna incontra i rappresentanti della comunità Menhirs Libres di Carnac, Francia, con i quali attiva una collaborazione per la difesa dei Menhir di Carnac considerati il luogo sacro dei Popoli autoctoni della Bretagna, dal 1990 recintati e resi inaccessibili agli abitanti. Menhirs Libres la nomina insieme a Barbadoro “rappresentante della comunità tradizionale di Menhirs Libres” con delega alle Nazioni Unite.
Nel 2008 inizia una collaborazione con l’organizzazione “Ensemble Allons Dans la Paix” del Benin che la nomina rappresentante della loro organizzazione. Insieme ad essa fonda la Ecospirituality Foundation Benin con lo scopo di diffondere la filosofia dell’ecospiritualità in Africa.
Nattero con Kenneth Deer, rappresentante della Nazione Mohawk-Kahnawake |
Nell’agosto 2012 viene nominata insieme a Barbadoro dignitaria della Corte Reale di Dangbo, Benin, in qualità di “Dignitaire Honoraire du Royaume de Dangbo” dal Re dell’antico regno di Dangbo per il lavoro svolto dalla Ecospirituality Foundation nel Benin.
Nei Forum di New York e Ginevra, a cui partecipa annualmente, legge ogni volta le Declaration in favore dei Popoli che rappresenta e porta per conto loro degli appelli e delle “Recommendations” per chiedere all’ONU di intervenire nella difesa delle loro terre sacre.
Nel corso di queste sessioni organizza dei Side Events, sia a Ginevra che a New York, in cui insieme a Barbadoro presenta il film “Shan, the ancient heart of Natural Peoples” imperniato sulla comune spiritualità dei Nativi di tutti i continenti. Nel corso di un Seminario all’ONU di New York presenta insieme a Barbadoro il documentario “The Ancient Heart: to never forget” in cui mostra la realtà dei Nativi europei.
Rosalba Nattero legge all’ONU di New York uno dei suoi appelli per le Nazioni indigene che rappresenta |
In occasione delle sessioni ONU incontra molti esponenti di organizzazioni indigene che entrano a far parte dello staff della Ecospirituality Foundation, tra cui Lez Malezer, Presidente del National Congress of Australia’s First Peoples, Gary Murray, Presidente della Wiran Aboriginal Corporation (Australia), Roberto Mucaro Borrero, Presidente della United Confederation of Taíno People (Caraibi). Incontra anche il Premio Nobel Rigoberta Menchù, il Capo della Nazione Cree del Canada Chief Wilton Littlechild, il rappresentante della nazione Mohawk del Canada Kenneth Deer, il Grand Chief Edward John, capo della nazione Tl'azt'en del Canada. Con questi esponenti di Nazioni indigene instaura un rapporto di collaborazione per diffondere una realtà spesso considerata scomoda e per questo resa invisibile.
Rosalba Nattero all’ONU di New York con Robby Romero, Apache, leader della rock band Red Thunder e attivista per i diritti dei Popoli indigeni |
Li accomuna il progetto di divulgare con ogni mezzo mediatico la vera storia dei Nativi di tutti i continenti, progetto a cui Nattero si dedica con passione.
Durante il Permanent Forum on Indigenous Peoples di New York del 2010 fa un appello per la tutela delle culture dei Nativi europei e con Barbadoro tiene un Seminario sulle comunità autoctone del Nord Italia. L’impegno di portare a conoscenza dell’ONU la realtà delle comunità Native dell’Europa si concretizza, nel 2014, con la collaborazione al Native European Caucus, iniziativa promossa da Giancarlo Barbadoro.
La collaborazione con l’ONU continua annualmente con la partecipazione alle sessioni del Permanent Forum on Indigenous Peoples di New York e al Expert Mechanism on Indigenous Peoples di Ginevra, ma soprattutto con l’impegno costante di fare da tramite tra gli organismi ONU e le comunità che rappresenta per tutelare la loro cultura, identità e tradizioni.
Per leggere tutti gli interventi: www.eco-spirituality.org